Genitorialità, PMA e dintorni, raccontati con un tono pop e da un punto di vista ancora raro: quello maschile.
Babboh è il diario ironico e onesto di un (quasi) padre alle prese con un mondo che cambia — dentro e fuori.
Parla di scelte, ansie, gioie, fragilità.
Fa ridere. Ma è una cosa seria.
E vuole rompere un silenzio: quello degli uomini che ci provano, ma non ne parlano mai.
Chi sono?
Mi chiamo Antonio, ho quasi 40 anni, vivo a Milano e lavoro in un’agenzia di comunicazione.
Posso dirvi che diventare un (quasi) padre non è stato semplice.
Con mia moglie abbiamo provato di tutto, fino ad affrontare un percorso di PMA.
In mezzo a tutto questo, ho capito che c’era una storia che valeva la pena raccontare.
Non solo la mia, ma quella di tanti che – come me – si sentono “babbi” molto prima del primo pianto.
Iscriviti, se ti va.
Non ho tutte le risposte, ma ho delle buone domande.
E forse, insieme, possiamo smettere di sentirci impreparati.
