Dieci e lode: quello che impariamo guardando le donne affrontare la gravidanza.
BABBOH - Ep.5
Ciao!
Questa settimana sono successe due cose importanti:
1. Abbiamo superato la decima settimana di gravidanza.
2. Ho lanciato il canale Instagram di Babboh (e la risposta è stata sorprendente).
Spoiler: sto provando a non commuovermi per nessuna delle due.
La community sta crescendo — sia qui su Substack che su Instagram — e c’è una cosa che mi colpisce: su IG per il momento la maggior parte dei follower sono donne, mentre su Substack il 90% sono uomini.
Questo dice una cosa molto chiara: sono spesso le donne a intercettare per prime questi contenuti, e a condividerli con i loro compagni.
Come a dire: “Ehi, guarda che qui si parla anche di te. Di noi. Magari ti aiuta.”
E se fosse così… grazie. Di cuore.
Perché creare uno spazio dove parlare di questi temi in modo sincero (e ogni tanto scemo) è un esercizio di equilibrio tra coraggio e vergogna. Mentre dovrebbe essere normale.
Instagram per ora è una creatura strana, che sto imparando ad addomesticare. Non mi sento ancora pronto per i reel in cui ci metto la faccia, anche se so che prima o poi… ma intanto ho condiviso due carousel:
📍 uno con le 5 cose che nessuno (forse) ti dice prima di iniziare la PMA, che a me avrebbero fatto sicuramente comodo.
📍 l’altro pieno di meme sulla PMA con protagonista Pedro Pascal (se avete visto The Last of Us sapete perché: nessuno come lui sa essere protettivo, emotivo e distrutto allo stesso tempo. Un po’ come ogni Babboh in divenire, dai).
Quindi grazie a chi mi segue, a chi condivide e ancora di più a chi commenta e partecipa, come Matteo. Basta un gesto semplice per avere la carica di continuare a far crescere questa community.
Comunque, torniamo al tema di questa settimana: le donne.
E non solo perché se oggi Babboh arriva a tanti uomini, è anche grazie a loro.
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Diario di un (quasi) Babbo: settimana 10
Questa è la settimana in cui un embrione si inizia a chiamare feto.
È la settimana che da il via alle danze, tra poco affronteremo i primi esami importanti: DNA fetale e translucenza nucale. Ma ci sarà tempo per parlarne in modo più approfondito, perché questa puntata, come vi dicevo, voglio dedicarla alle donne, ma soprattuto a lei.
A mia moglie.
A quello che sta diventando.
Alla trasformazione costante, a volte invisibile e silenziosa.
Io provo a starle vicino, ma lo ammetto: a volte mi sento come Jon Snow in mezzo ai draghi.
Non so nulla, ma sono lì. Ci provo. Sto.
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Le cose che si vedono e quelle che (si) sentono.
Il corpo cambia, l’umore oscilla, l’amore resiste (anche alla nausea).
Nel primo trimestre a una donna succede di tutto: inizia a cambiare sotto i tuoi occhi, anche se a volte non sembra. Non ha ancora il pancione, ma dentro è un vero tripudio di effetti speciali.
👉🏻 Gli ormoni vanno fuori scala, tipo borsa dopo un tweet di Elon Musk: il progesterone e gli estrogeni aumentano a bomba per sostenere l’impianto dell’embrione e lo sviluppo della placenta.
👉🏻 Il seno si gonfia e fa male (spoiler: non perché è cresciuto “in senso buono”, ma perché i dotti galattofori — giuro, non me li sto inventando — si stanno preparando a fare latte, mica selfie).
👉🏻 Le ossa e i legamenti iniziano a cambiare: la relaxina — un ormone che suona rilassante ma in realtà fa impazzire le articolazioni — comincia ad ammorbidire tutto, preparando il bacino ad allargarsi. Risultato? Mal di schiena, dolori alle anche, camminata da pinguino deluxe. E tutto questo prima ancora che si veda la pancia.
👉🏻 Arrivano nausea e vomito — per alcune leggere, per altre devastanti. Pare siano dovute all’ormone beta-HCG, che la gravidanza la sostiene, sì, ma intanto ti fa venire voglia di mollare tutto e vivere di taralli (una recente passione di mia moglie).
👉🏻 La stanchezza è totale. Tipo “non riesco a tenere gli occhi aperti nemmeno durante una puntata da 20 minuti”. Colpa di ormoni, metabolismo accelerato e fatica cellulare da costruzione umana in corso.
👉🏻 E infine, c’è il gonfiore. Che non è una sensazione poetica, ma una realtà concreta fatta di pantaloni che stringono e pance che sembrano aver già mangiato il pranzo di Natale.
Insomma: mentre noi magari ci limitiamo a dire “Oh wow, siamo incinti!”, loro stanno mettendo in discussione tutto il sistema corpo per far posto a una nuova vita. E lo fanno mentre continuano ad andare al lavoro, rispondere ai messaggi e magari sorridere pure.
Ogni donna è diversa. Ma tutte, in qualche modo, stanno attraversando una tempesta silenziosa.
Quindi, noi, che ruolo abbiamo?
Spoiler: non servono gesti eroici, ma presenza vera.
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Cinque cose (che ho imparato) da fare quando non sai cosa fare.
1️⃣ Chiedi, non indovinare.
Non serve provare a leggere nel pensiero (a meno che tu non sia Charles Xavier). Chiedi: “Hai bisogno di qualcosa?” — sembra banale, ma è più utile di un super potere.
2️⃣ Non minimizzare.
“Dai, passerà” è la versione sentimentale del ghosting. Meglio: “Mi dispiace che stai così. Posso fare qualcosa?”
3️⃣ Prenditi cura di lei.
Preparale uno snack. Falle un massaggio. Sì, davvero. Non salverà il mondo, ma potrebbe salvare il vostro pomeriggio.
4️⃣ Accetta il silenzio.
A volte non ha voglia di parlare, né di essere consolata. Solo di stare. E se tu ci sei, basta.
5️⃣ Non aspettarti gratitudine.
Lo fai perché ci tieni, non per sentirti dire bravo. La gravidanza non è una competizione a chi soffre di più, ma un viaggio a due (anche se lei lo fa con il corpo, e tu con il cuore in mano).
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Nel prossimo episodio parleremo degli esami, delle ansie da screening e del modo in cui la scienza (ogni tanto) può farti dormire un po’ meglio.
Ma oggi, restiamo qui. A guardare crescere qualcosa — o meglio, qualcuno — tra un test del sangue e un toast al volo (altra passione dopo quella per i taralli).
Vi va di raccontarmi come sta andando per voi? Se siete più “supereroi silenziosi” o “ansiosi con la lista delle domande in mano”?
Vi leggo nei commenti o nella mail. Come sempre: siamo qui per raccontare insieme il bello, il brutto e il boh di diventare padri.
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PS: Se ancora non mi seguite su Instagram… @babboh_insta è il posto dove provo a capire come si cresce una community nel 2025 senza fare (ancora) balletti su TikTok.
Se vi piace quello che leggete qui, magari vi piace anche lì.
E se vi piace tanto, passate parola.
Che diventare padri è una rivoluzione. Ma si affronta meglio in compagnia.